Oggi il mio bambino ha effettuato i test con la logopedista.
Verificheremo a che punto siamo giunti dopo anni di lavoro ed alla vigilia dell'iscrizione alla scuola media.
Si dovevano fare a gennaio, ma poiché l'anno scolastico è iniziato con ansia e stanchezza abbiamo deciso di anticiparli.
Sino all'estate eravamo, noi genitori, la logopedista ed anche le insegnanti, ben speranzosi che non ci sarebbero state difficoltà ad affrontare le medie, tanti e tali sono stati i suoi progressi.
All'improvviso in agguato la sorpresa: il bambino è sempre più in ansia nell'affrontare i compiti, la scuola.
Paure e tensioni che manifesta a casa, perché con i compagni, le insegnanti è orgoglioso e non vuol farsi vedere piangere.
Nell'affrontare i compiti piange e si dispera, per rasserenarsi non appena troviamo una strategia di studio giusta per lui: che sia una mappa, uno schema o semplicemente l'evitare di scrivere una parte dell'esercizio.
Anche in passato adottavamo tecniche di studio mirate sulle sue necessità, ma via via tale necessità si era affievolita, mentre oggi sembra essere tornata indispensabile. E soprattutto alcuni ostacoli come la scrittura paiono essere di nuovo insormontabili.
Quindi speriamo che dall'odierna seduta di valutazione scaturisca un aiuto perché a breve dobbiamo compiere una scelta importante come la scuola media.
Un momento determinante quello della scuola secondaria di primo grado perché condurrà il ragazzo alle prime scelte da adulto, quelle che modelleranno il suo futuro.
Se quei tre anni saranno difficoltosi, fallimentari per l'autostima, non potrà valutare serenamente il giusto percorso, rischierà di arenarsi in scelte non adeguate alle sue capacità, di vedersi tarpare le ali.
Di questo "domani" noi genitori sentiamo il peso, perché più che mai ci sembra dipenda dalle nostre scelte, quelle fatte e quelle ancora da compiere.
Ci domandiamo se abbiamo seguito la giusta via, il giusto approccio.
Certo siamo sempre stati sostenuti dalla logopedista, figura rassicurante per il bambino e dalle insegnanti che hanno contribuito ai progressi raggiunti sino ad ora.
Ma nonostante tutto mi domando: "Gli abbiamo chiesto troppo, gli abbiamo lasciato intendere che poteva farcela ed oggi ha paura di deluderci?"
Perché quel che è certo è che questi anni sono stati molto impegnativi per lui, forse troppo mi dico. Ed è così fragile l'equilibrio interiore di un bambino.
Mi assale anche il dubbio di essere troppo protettiva, ma io credo sia un suo diritto frequentare la scuola con la serenità di chi dalla dislessia, dalla disprassia, disgrafia o altro non è mai stato toccato; vedo la diversità confrontando il suo percorso con la serenità della sorella, determinata non solo da differenti caratteri, ma anche e soprattutto dalla facilità che per lei ha lo studio.
Penso a quanto anche lui sia intelligente, eppure a quanto poco corrispondano i risultati scolastici alle sue capacità, a quanta fatica supplementare gli sia richiesta.
Vorrei vedere questa fatica ricompensata, e la sua intelligenza lasciata libera di sbocciare.
Non so se e come questo sarà possibile, se con una diagnosi di DSA lui sarà più sereno o meno.
Forse non sarà necessaria nessuna diagnosi, perché magari ha già compensato le sue difficoltà, ed allora non so cosa placherà la sua ansia, il suo sentirsi inadeguato alla scuola.
Forse basterebbe una scuola attenta alla persona più che al programma, ai voti, per permettere alle capacità di ogni ragazzino di prendere il volo.
Ma non è facile trovarla, una scuola così.
L'unica cosa che so è che cercheremo di fare il possibile perché possa provare a realizzare i suoi sogni, come è dovuto ad ogni giovane.
Speriamo di riuscirci.
Speriamo di non sbagliare.
Ciao, Mariagrazia. Da giorni penso alle tue parole. Per delicatezza, non mi ero sentita di intromettermi e commentare. Però voglio che voi sappiate che vi capisco e vi sono tanto vicina.
RispondiEliminaTi ringrazio, tra pochi giorni avremo i risultati dei test, ma nel frattempo si è totalmente rasserenato, pare un altro bimbo, ed anche se so che prima o poi ci si ricadrà ci godiamo questi giorni di serenità. Ciao e ancora grazie
RispondiEliminaBenissimo! Un abbraccione e tanta empatia!
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