martedì 5 febbraio 2013

Studiare la geografia

La geografia in famiglia non è molto amata: io l'ho sempre sopportata a stento e così i miei figli.
Si sa che si studia con difficoltà ciò che non piace.
Memorizzare nomi di città, fiumi, monti ad un bambino generalmente pare inutile e per come si impara la geografia solitamente non mi sento di dargli torto
Un bambino che presenti un qualsiasi disturbo di apprendimento, anche lieve, può aggiungere una difficoltà di memorizzazione ancora maggiore, per questi elenchi così lontani dal suo vissuto.
Con mio figlio abbiamo provato un metodo un po' lungo, ma divertente e con lui efficace.
Non è tutta farina del nostro sacco, l'idea l'ho avuta grazie alla riunione riunione di presentazione di una scuola steineriana, alla quale ho partecipato.
L'insegnante per illustrare il loro metodo di insegnamento basato soprattuto sulla manipolazione e sulla creazione artistica, che facilitano e fissano l'apprendimento (questa è una semplificazione del metodo che è ben più articolato e complesso) ci ha detto che per far studiare le regioni italiane ai suoi bambini le fatte costruite in diversi materiali, legno, creta, carta.
Allora ho pensato di adottare un procedimento simile anche se semplificato. Con mio figlio abbiamo usato cartoncino come base, io ho approssimativamente delineato i contorni del Trentino Alto Adige, poi lui lo ha colorato con acquerelli, con la carta da pacchi ha costruito le montagne, e poi ha ideato e incollato le città di cartoncino, infine tracciato i fiumi e i laghi con gli acquerelli.
Il lavoro, per quanto non perfetto per i nostri limiti di manualità, è stato molto piacevole e per la prima volta ho visto il mio ragazzino affrontare la geografia con il sorriso.
A fine lavoro mi ha detto: "Sarebbe bello farlo anche a scuola!"
Come dargli torto?
Ora ci attendono, tempo e altri compiti permettendo, le restanti regioni.