Via via che i bambini crescono i rapporti all'interno della classe mutano, diventano più difficili da gestire perché, anche senza arrivare a veri atti di bullismo si inizia ad assistere a delle prove di forza da parte dei ragazzini che, in modo più o meno consapevole, tendono a stabilire dei rapporti di supremazia uno sull'altro. Si tratta di giochi, lotte, scontri fisici, gli stessi dell'anno precedente, ma che ora assumono una connotazione meno giocosa; per le bambine sono invece litigi più o meno grandi, che si trascinano per più giorni e rendono complicate le relazioni tra quelle che erano sino a poco tempo primo delle tenere amiche. È normale che crescendo bambini e bambine cerchino un loro ruolo e si scontrino con i coetanei, quello che oggi vedo è però un crescendo di aggressività che spesso le famiglie e le maestre stentano a moderare.
In questa situazione a soffrirne sono i bambini che hanno una sensibilità più profonda e che per educazione sono abituati a rifiutare atteggiamenti finalizzati ad imporsi sugli altri.
È proprio ciò che sta accadendo nella classe di mio figlio che si trova spiazzato a confrontarsi con compagni che sino a poco tempo fa giocavano, anche facendo la lotta, ma sempre in forma giocosa e che ora puntualmente trasformano il gioco in uno scontro fisico più o meno pesante.
Una sofferenza che spinge il bambino a vedere la scuola come un luogo non accogliente, ma quasi come un campo di battaglia. Se a questo aggiungiamo le tensioni dovute all'impegno richiesto dallo studio, ebbene non possiamo negare che il presente anno si preannuncia difficile, per non dire poi del prosssimo, il primo di scuola media!
Come risolvere?
Non è certo desiderio di nessun genitore tenere il proprio figlio o figlia sotto una campana di vetro, tutti sappiamo che debbono imparare a reagire alle frustrazioni ed anche imparare a difendersi, ma non è facile insegnare un equilibrio, insegnare che la forza non il modo di rapportarsi con gli altri, quando quotidianamente ti devi difendere da chi ti tira un pugno, ti dà uno spintone.
Purtroppo a scuola non si affrontano se non raramente questi temi, la soluzione degli insegnanti normalmente è la punizione, ma io credo che si dovrebbe spendere molto più tempo a spiegare ai ragazzi perché simili comportamenti non siano accettabili, il compito della scuola non dovrebbe essere solo quello di svolgere i programmi, ma anche di far pensare ed educare.
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