mercoledì 3 ottobre 2012

Piccoli lavori per alleviare la rabbia di un bambino con disprassia

In questi giorni, anche come conseguenza dei test d'ingresso alla quinta elementare, mio figlio è stato molto teso con accessi di rabbia  frequenti e intensi: uno scenario simile a quello che viviamo tutti noi genitori di bambini con disturbi specifici di apprendimento. Mi sono così presa il tempo di riflettere ed ho pensato, aiutata molto dal confronto con altri genitori sui social network, che:
- La scuola in qualche modo gli sta rovinando l'infanzia, con l'assillo di test, compiti, esercizi. Questo non posso e non voglio permetterlo, la sua infanzia è breve e ha diritto di godersela, come gli altri bambini che non hanno disturbi specifici di apprendimento.
- Devo recuperare un rapporto con lui, perché spesso più che la mamma sono costretta ad essere un'insegnante. Non rifiuto questo ruolo, lo svolgo volentieri perché so che per lui è determinante l'essere seguito da me a casa, ma non posso essere solo questo, non è così che una volta adulto voglio ricordi il suo essere bambino.
Così gli ho proposto alcune piccole attività, un po' per giorno.
Attività che nel suo caso lo aiutano anche a migliorare la coordinazione motoria fine, ma soprattutto ci divertono, perché questo è il loro scopo: stare insieme.
Premetto che non ho una buona manualità e quindi non riesco ad organizzare granché, ma qualcosina che rilassi entrambi siamo riusciti a farlo.
Una delle attività che il mio eroe preferisce è il disegno, intendiamoci quello libero da vincoli scolastici:perché  il ragazzo odia disegnare per la scuola, ma a casa, libero di mettere sul foglio ciò che attraversa la sua mente è capace di trascorrere ore a tratteggiare mostri, eroi ed animali fantastici.

Spesso disegno con lui, perché è una delle poche attività che mi riescono decentemente, ma lui segue una sua strada:
non ama particolarmente colorare, certo alcune volte maneggia tempere e pastelli, ma la sua opzione preferita è il bianco e nero, l'uso della matita. In casa ho sempre favorito l'uso di ogni tipo di colore e la mia figlia maggiore ricordo che sin dalla più tenera età affogava letteralmente nei colori, un giorno addirittura si è dipinta tutto il corpo con i colori a dita. Il piccolo invece no, da piccolissimo rifiutava di toccarli, anzi mostrava un vero e proprio ribrezzo, per la pasta al sale, per i colori e tutto ciò che impiastricciava le mani. Quando venni a conoscenza della sua disprassia, all'incirca verso i cinque anni di età, la collegai con il suo rifiuto delle attività di manipolazione; ho pensato che il suo fosse proprio il fastidio dato da uno stimolo sensoriale che forse non riusciva a rielaborare. Magari è una interpretazione sbagliata, ma è stata la mia impressione.
Visto che disegna a matita ho deciso che gli proporrò il carboncino e la matita sanguigna, che offrono un'esperienza di disegno differente, sia visiva che tattile.
Come attività si potrebbero usare anche la creta, la pasta al sale , ma raramente questi materiali lo interessano, talvolta lavora con piacere la pasta al sale, più che altro a Natale per fare le decorazioni dell'albero. Adorata, chissà perché, è invece la gomma pane, per creare piccoli animaletti, scelta di materiale inconsueta, ma gradevole e quindi generalmente andiamo con l'adoratissima gomma pane.
Poiché voleva usare il coltello gli ho proposto, di intagliare le patate. Grande successo, certo che vederlo alle prese con un vero coltello, seppure non dei più taglienti, mi preoccupa, ma si diverte, migliora tanto la  sua abilità nell'usare le mani, offre il contatto con una superficie non artificiale e quindi è ricca di stimoli sensoriali, ma soprattutto è positiva per la sua autostima: usare il coltello con abilità, non è poco per lui e neppure per me, quando lo guardo ne sono orgogliosa di quei mostricciattoli tipo Jack la zucca che riesce ad ottenere!
Altra attività che condividiamo è il cucinare, gli piace mescolare, frullare, è il mio aiutante per tritare il prezzemolo (adora la mezzaluna) impanare cotolette e preparare torte e frittate. Non dimentichiamo neppure il fare il pane, formare il filone con la pasta lievitata, seguendo alla "lettera" istruzioni che gli impartisco relative alla pressione con cui arrotolare e allungare la pasta, la posizione da far assumere alle dita per la formatura ... impegnativo per entrambi ma di grande soddisfazione.
Cosa può esserci di meglio per lui, che tante volte si sente impari di fronte alle difficoltà quotidiane  che gli altri affrontano con leggerezza, se non il vedere la sua opera giungere in tavola ed essere gustata da tutti con soddisfazione, magari dopo la lunga e trepidante attesa per la lievitazione e cottura del pane, tutto questo lo rende orgoglioso ed io gli faccio notare come siano pochi i suoi coetanei in grado di preparare simili prelibatezze!
La concretezza del risultato, la soddisfazione del nostro piccolo gruppo fanno sentire importanti, capaci di creare qualcosa di unico, qualcosa che risponde ai progetti fatti in partenza, alle attese,  e spesso questo per un bambino con disprassia o altri disturbi di apprendimento non è facile da raggiungere.


2 commenti:

  1. Anche noi oggi stiamo facendo il pane! Ed anche Camilla ama molto aiutarmi in cucina. Io le ho sempre lasciato il coltello in mano con sufficiente tranquillità... forse perchè fin'ora si è fatta male in tanti modi ma mai tagliata...
    Nel disegno, invece, è migliorata un po' alla volta, mantenendo però sempre figure piuttosto rigide. Noi abbiamo trovato la nostra via nella tecnica degli acquerelli.
    In questo genere di cose, la scuola familiare aiuta molto, perchè il tempo a disposizione è sempre tanto.

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  2. MammaElly noi invece abbiamo sempre i compiti che aleggiano, e siamo già fortunati con due soli pomeriggi a scuola, il resto si respira aria di libertà.

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